Sulla bontà del whisky c’è poco da discutere:
whisky scozzese, whiskey irlandese , giapponese e americano i più apprezzati.
Tra gli alcolici, infatti, il whisky resta uno dei più apprezzati in tutto il mondo, con il suo sapore forte ma dolce, dal retrogusto caramellato.
Motivo di discussione è invece l’origine del whisky, che divide in una faida ormai centenaria i “vicini di casa” della Scozia e dell’Irlanda.
Entrambi vorrebbero prendersi la paternità del whisky, ma in verità, pur trattandosi di prodotti simili, possiamo affermare che le rispettive diverse lavorazioni rendono
differenti i distillati ottenuti da una miscela di cereali.
Per distinguere i due tipi di distillato possiamo leggere in etichetta: il whisky è infatti quello scozzese, mentre i whiskey sono quelli di origine irlandese. Lo scotch whisky,
sulla base di alcuni accordi internazionali, è invece solo quello prodotto in Scozia.
La tecnica di produzione è quella che rende diversi i due tipi di whisky. Il numero di distillazioni cambia: due in quello scozzese, tre in quello irlandese.
Questo rende il whisky scozzese più ruvido e intenso, con un forte richiamo al territorio d’origine, e il whiskey irlandese più delicato ed equilibrato, con un maggiore cenno al sapore dei cereali che resta ben presente.
La tripla distillazione dell’irlandese è necessaria per l’utilizzo di ingredienti differenti: mentre quello scozzese utilizza solo malto d’orzo, in quello irlandese viene aggiunto
anche orzo non maltato. Dalla miscela deriva il sapore rotondo e meno marcato di quello irlandese.
Un’altra differenza tra il whishy e whiskey risiede nella tecnica di essiccamento.
Nel whisky, il malto viene essiccato in forni alimentati a torba. I cereali vengono a contatto con il fumo, dando così al distillato scozzese l’aroma affumicato.
Nei whiskey, invece, l’affumicazione non avviene, ma il malto viene essiccato in forni chiusi senza contatto con il fumo.
Il whisky o whiskey è una bevanda alcolica, ottenuta dalla distillazione di un mosto fermentato composto da orzo ed altri cereali in percentuale variabile, maltati e non maltati, che viene successivamente invecchiata in botti di legno, generalmente di quercia.
Il più famoso è sicuramente quello prodotto in Scozia dove si producono due categorie di acquaviti profondamente diverse:
Lo Scotch Single Malt whisky come dice eloquentemente il nome, è prodotto esclusivamente con malto, 100%, orzo maltato, tramite un processo lungo e suggestivo. Il disciplinare è severo. L’orzo ad esempio può essere coltivato ovunque, solo il processo di trasformazione in malto deve essere fatto in Scozia. E ci mancherebbe.
La distillazione deve essere almeno doppia, con alcune distillerie che si spingono anche ad un terza distillazione. L’affinamento in botte deve essere di almeno 3 anni e come logica vuole in etichetta è segnalata l’età del distillato più giovane,
Affinamento e imbottigliamento devono avvenire tassativamente in Scozia.
E ve lo diciamo non per fare i puntigliosi, ma solo perché è dal 2009 che l’imbottigliamento è regolato da legge statale. Ci sono i Vintage, ma sono rari e riportano in etichetta l’anno di distillazione o imbottigliamento.
Dopo l’affinamento base di passa ad un affinamento in botti ex bourbon e gran finale in botti ex Sherry per arrotondare tutta la fragorosa esuberanza del nostro amato distillato.
Le aree vocate per la produzione del Whisky in Scozia sono 4 ed esprimono caratteristiche ben precise e connotanti. Partendo dal basso incontriamo per prima le Lowlands le terre basse, al confine con l’Inghilterra.
Qui lo stile dei whisky è simile all’irlandese, con gusto rotondo e morbido, si distilla tre volte e si utilizza una parte d’orzo non maltato.
I sentori d’affumicato sono appena percettibili, la torba è molto asciutta
Island (Isole d’Islay e Skye): vanta molte distillerie in riva al mare e i whisky hanno aromi pungenti di fumo di torba e iodio.
Da qui provengono i malti più equilibrati e ricchi d’aromi , grazie alla torbatura leggera con saggi invecchiamenti in botti da Sherry, Porto o bourbon che donano eleganza al distillato.
“ l’arte di combinare whisky di qualità, maturi e meticolosamente selezionati , ciascuno con il suo sapore e le sue caratteristiche, con tale abilità che il totale sia migliore della somma delle parti e in modo che tutti forniscano il loro contributo senza che nessuno predomini”
Lo Scotch Single Malt whisky, come dice eloquentemente il nome, è prodotto esclusivamente con malto, 100%, orzo maltato, tramite un processo lungo e suggestivo.
Il disciplinare è severo, ma in alcuni casi neanche così tanto, ci sono luci e ombre, sebbene sia il re dei whisky.
Il distillato irlandese è molto diverso rispetto al fratello scozzese: prima di tutto non (quasi) è mai torbato, nonostante i giacimenti di torba abbondino in Irlanda, quanto in Scozia. La seconda fondamentale differenza è il numero di distillazioni, che solitamente sono 3 e questo comporta un assetto diverso di sapori e profumi. La distillazione può essere “mista”, fatta con alambicchi continui e discontinui. Terza grande differenza sono le materie prime: per fare Irish whiskey serve una base di malto a cui può essere aggiunta segale, avena o grano. Come vedete il disciplinare è molto meno stringente e ciò provoca non pochi problemi con le etichette. Gli anni di affinamento in botte sono 3 come per lo Scotch. Il sapore è mieloso, morbido, delicato, floreale e sicuramente molto più vellutato rispetto allo Scotch whisky.
Banalmente si crede che il whisky giapponese sia un semplice emulo, sia geografico che stilistico, dello Scotch whisky, ma se ciò è vero per la nascita, gli sviluppi sono stati inaspettati e i single malt e blended giapponesi hanno raggiunto livelli di altissima qualità. Difficile tracciare un profilo univoco, come lo Scotch whisky ci sono molte interpretazioni. Nikka, Suntori e Yamakazi sono tra le più notevoli espressioni della produzione del Sol Levante.
Alcuni sono anche torbati, visto che in Giappone la torba non manca. In ogni caso non è mai aggressivo, anzi è delicato, morbido, caratterizzato da un equilibrio zen e grande eleganza. Non pensate ai blended giapponesi come a dei prodotti di serie B, ci sono dei whisky prodotti con Coffey da urlo, vedi Nikka.
Qui il gioco si fa interessante, il discendente americano del whisky si è adattato ad un territorio nuovo, scoprendo nuovi stili e sapori.
La lista è lunga: Bourbon whiskey, rye whisky e wheat, poi abbiamo il Corn e lo Straight, che si applica a tutti i precedenti. E questi sono i principali, che a loro volta assumono nomi e volti diversi in base allo stato di produzione, di cui citiamo i due principali: Kentucky e Tennessee. A dire il vero il Tennessee whiskey è uno straight bourbon, ma per legge non può essere chiamato in questo modo, per via della filtrazione finale.
Bourbon whiskey. Per essere chiamato tale deve essere fatto negli Stati Uniti d’America, con il 51% di mais, e poi essere invecchiato in botti di quercia americana carbonizzata. Attenzione i profumi e i sapori sono affumicati, ma non torbati. Il gusto del bourbon è sontuoso, caramellato, speziatissimo, con tracce smoky, burroso, maturo e una buona morbidezzaUna volta usata la botte deve essere scartata:, si possono usare solo botti nuove, per la gioia dei produttori di Scotch, che le comprano per fare affinare il loro whisky!
Platte Valley Corn Whiskey
Buffalo
eagle rare bourbon
PIKE CREEK
Fire Water Bourbon Kentucky Straight
Evan Williams
Elijah Craig
Larceny
Mellow Corn
Rittenhouse Rye
PIKESVILLE
BALCONES TEXAS
YELLOWSTONE
REBEL YELL
EVERCLEAR
High West Distillery
Catskill Distilling Company
Black Velvet
Sierra Norte
Ole Smoky
Come detto è un bourbon tecnicamente parlando, tuttavia la filtrazione finale in carboni di acero lo rende particolare e ancora più stilizzato volendo. Il sapore è quello di un bourbon. La filtrazione sui carboni non è che sia una novità è già usata da secoli anche per la vodka, ma in questo caso rende il prodotto più carico di sapori affumicati. I più famosi sono il vecchio Jack Daniels e il delizioso George Dickel whisky.
Gli imbottigliatori indipendenti (Indipendent Bottlers) hanno un ruolo importante nel mondo del whisky. Spesso introducono serie particolari di bottiglie o di distillerie che solitamente dedicano la loro produzione solo al blending.
E' una miscela di diversi tipi di single malt e whiskey di cereali.
I malti miscelati sono essenzialmente whisky scozzesi miscelati senza l'elemento in grani. Combinano whisky single malt di due o più distillerie e, come tali, i loro sapori sono ricchi e vari come l'intera mappa della distilleria scozzese, dal fruttato mielato al fumo di torba pieno.
Questa è una categoria in cui i distillatori sono felici di dare libero sfogo alla loro immaginazione, mescolando i diversi caratteri delle singole distillerie per creare nuovi livelli di interesse e complessità.
Le radici di questo Blended Scotch Whisky risalgono al lontano 1854, Tre fattori sono vitali per questa miscela: whisky eccezionali come base, legno e botti accuratamente selezionate e l’esperienza ultra quarantennale del Master Blender Norman Mathison.
Nasce così un Blended Scotch Whisky ottenuto da una miscela di whisky delle distillerie scozzesi e invecchiati in botti di ex bourbon o ex sherry, “X” è un mix audace di eleganza e tradizione scozzese, giocato sugli equilibri tra sapori dolci e floreali e note affumicate, saline e di torba.
Il famoso whisky scozzese Islay Mist deve la sua nascita in occasione della celebrazione del 21esimo compleanno del figlio del proprietario dell’Islay House nel 1922, Lord Margadale.Per un evento così importante, con ospiti provenienti da ogni parte del mondo, il single malt locale Laphroaig fu ritenuto troppo forte e difficile per accontentare tutti i palati, si decise così di miscelarlo con una varietà di malti delle Highland (terre alte) di alta qualità, tra cui Glenlivet, ed in seguito equilibrarlo con whiskey delle Lowland (terre basse).
Tutti apprezzarono il nuovo blend a tal punto che fu deciso di commercializzare una miscela simile sotto il nome di ISLAY MIST, un luxury Scotch whisky degno di grande considerazione.
rappresenta una nuova frontiera nel mondo dei whisky. È il primo Outland Whiskey al mondo.
La maggior parte dei whisky vengono affinati in botti da sherry inviate in Scozia da Jerez. Nomad è il primo whisky al mondo ad essere affinato direttamente nelle cantine Gonzalez Byass a Jerez de la Frontera in Spagna, rompendo le regole non scritte dei whisky.
Un processo di invecchiamento esclusivo iniziato in Scozia e concluso a Jerez che rende Nomad Outland Whisky una vera rarità.
Un premium blended whisky prodotto da una selezione unica
di oltre 30 whisky diversi di malto e grano, provenienti dalle regioni dello Speyside e dalle Highlands scozzesi, invecchiati da 5 a 8 anni. Il blend viene lasciato a maturare in Scozia
in botti di sherry per 3 anni, prima di essere trasferito a Jerez, dove sarà affinato per un minimo di 12 mesi in vecchie botti Pedro Ximénez, nella cantina San Fernando di Gonzalez Byass.
James Eadie
Black Bull
SmokeStack Blended Malt
Islay Mist
Nomad outland
Mossburn
ISLE OF SKYE
PIG’S NOSE
SHEEP DIP
SMOKEY JOE
USQUAEBACH
Gauldrons
Lo Scotch Single Malt whisky, come dice eloquentemente il nome, è prodotto esclusivamente con malto, 100%, orzo maltato, tramite un processo lungo e suggestivo.
Il disciplinare è severo, ma in alcuni casi neanche così tanto, ci sono luci e ombre, sebbene sia il re dei whisky.
L’orzo ad esempio può essere coltivato ovunque, solo il processo di trasformazione in malto deve essere fatto in Scozia. E ci mancherebbe. La distillazione deve essere almeno doppia, con alcune distillerie che si spingono anche ad un terza distillazione. L’affinamento in botte deve essere di almeno 3 anni.
Affinamento e imbottigliamento devono avvenire tassativamente in Scozia. Dopo l’affinamento base di passa ad un affinamento in botti ex bourbon e gran finale in botti ex Sherry per arrotondare tutta la fragorosa esuberanza del nostro amato distillato.
Le aree vocate per la produzione del Whisky in Scozia sono 4 ed esprimono caratteristiche ben precise e connotanti.
Partendo dal basso incontriamo per prima le Lowlands le terre basse, al confine con l’Inghilterra.
Qui lo stile dei whisky è simile all’irlandese, con gusto rotondo e morbido, si distilla tre volte e si utilizza una parte d’orzo non maltato.
I sentori d’affumicato sono appena percettibili, la torba è molto asciutta.
Island (Isole d’Islay e Skye): vanta molte distillerie in riva al mare e i whisky hanno aromi pungenti di fumo di torba e iodio.
Campbeltown: una città con lo status di cru, ovvero un territorio ben connotato con caratteristiche precise e riconoscibili, con solo due distillerie attive.
Highlands: è la zona più importante per la produzione del whisky, dalla quale provengono prodotti eccezionali per armonia e per comprendere la grandezza del distillato scozzese.
Da qui provengono i malti più equilibrati e ricchi d’aromi , grazie alla torbatura leggera con saggi invecchiamenti in botti da Sherry, Porto o bourbon che donano eleganza al distillato.
In quest’area, abbiamo una sotto zona, un cru d’eccellenza, denominata “Spey side” dal nome del fiume che l’attraversa, dove sono ubicate le distillerie più prestigiose con i malti migliori di Scozia.
La distilleria Ardbeg rappresenta un must per gli amanti del “peated” e dello Scotch whisky. Situata sulla costa meridionale dell’isola di Islay
la distilleria Ardbeg è oggi considerata una delle più innovative al mondo: alcune fiale di distillato sono persino state inviate alla Stazione Spaziale Internazionale per esperimenti in orbita inerenti l’interazione tra whisky e particelle di legno!
La distilleria Ardbeg è fornita di due alambicchi, uno per ciascuna distillazione e l’acqua giunge in distilleria dai laghi Arinambeast e Uigedale. La produzione si attesta sul milione di litri annui.
La Ardbeg crede fortemente nella filosofia “Single Malt”, producendo un whisky “selvaggio”, senza filtraggio a freddo, sua vera particolarità e frutto dell’essicazione del malto effettuata con la torba e l’acqua dei laghi, caratterizzato dal tipico sentore di salsedine e di alghe.
La distilleria Lagavulin è situata nell’omonima baia posta sulla costa sud dell’isola di Islay,
Tra i prodotti iconici di questa distilleria c’è il 16 anni, considerato invecchiamento ideale per il Lagavulin, a cui si sono aggiunti invecchiamenti sia maggiori, come il “21 years old”, il “25 years old” ed il “30 years old”,.
Lagavulin ha prodotto il proprio malto d’orzo fino al 1974 quando i Malting floors furono abbandonati e inizio l’approvvigionamento dalla vicina Port Ellen maltings.
Quattro alambicchi sono alla base della produzione tra cui due, dalla caratteristica forma a pera, secondo lo stile ereditato dalla Malt Mill. Lagavulin produce i whiskies, tutti single malts, più torbati di tutta l’isola di Islay, per molti sono considerati l’essenza stessa dell’Isola.
Glenfiddich
LAGAVULIN
CAOL ILA
LAPHROAIG
port askaig
The Maccallan
The balvenie
The glenrothes
Bunnahabhain
GLEN ELGIN
Jura
Benriach,
TAMDHU
Ardbeg
GLENFARCLASS
THE ENGLISH WHISKY COMPANY
PENDERYN DISTILLERY
PAUL JOHN
Lo Scotch Single Malt whisky, come dice eloquentemente il nome, è prodotto esclusivamente con malto, 100%, orzo maltato, tramite un processo lungo e suggestivo.
Il disciplinare è severo, ma in alcuni casi neanche così tanto, ci sono luci e ombre, sebbene sia il re dei whisky.
L’orzo ad esempio può essere coltivato ovunque, solo il processo di trasformazione in malto deve essere fatto in Scozia. E ci mancherebbe. La distillazione deve essere almeno doppia, con alcune distillerie che si spingono anche ad un terza distillazione. L’affinamento in botte deve essere di almeno 3 anni.
Affinamento e imbottigliamento devono avvenire tassativamente in Scozia. Dopo l’affinamento base di passa ad un affinamento in botti ex bourbon e gran finale in botti ex Sherry per arrotondare tutta la fragorosa esuberanza del nostro amato distillato.
Le aree vocate per la produzione del Whisky in Scozia sono 4 ed esprimono caratteristiche ben precise e connotanti.
Partendo dal basso incontriamo per prima le Lowlands le terre basse, al confine con l’Inghilterra.
Qui lo stile dei whisky è simile all’irlandese, con gusto rotondo e morbido, si distilla tre volte e si utilizza una parte d’orzo non maltato.
I sentori d’affumicato sono appena percettibili, la torba è molto asciutta.
Island (Isole d’Islay e Skye): vanta molte distillerie in riva al mare e i whisky hanno aromi pungenti di fumo di torba e iodio.
Campbeltown: una città con lo status di cru, ovvero un territorio ben connotato con caratteristiche precise e riconoscibili, con solo due distillerie attive.
Highlands: è la zona più importante per la produzione del whisky, dalla quale provengono prodotti eccezionali per armonia e per comprendere la grandezza del distillato scozzese.
Da qui provengono i malti più equilibrati e ricchi d’aromi , grazie alla torbatura leggera con saggi invecchiamenti in botti da Sherry, Porto o bourbon che donano eleganza al distillato.
In quest’area, abbiamo una sotto zona, un cru d’eccellenza, denominata “Spey side” dal nome del fiume che l’attraversa, dove sono ubicate le distillerie più prestigiose con i malti migliori di Scozia.
Oban è stata fondata nel 1794, nell’omonimo comune,
Oggi i prodotti di Oban nascono da un’opera di selezione delle materie prime estremamente meticolosa, in cui solo l’orzo migliore viene selezionato per essere distillato due volte, grazie agli alambicchi che dominano la scena con la propria forma peculiare, che richiama quella di una lanterna.
Al termine del processo di distillazione il Single Malt ottenuto non ha ancora quel gusto che contraddistingue le etichette firmate da Oban, e viene quindi lasciato maturare in legno per diversi anni, a seconda del prodotto. Questo periodo di lento affinamento consente di ampliare e arricchire il profilo del Whisky sia al naso che al palato, accrescendone la personalità.
Quattro sono i prodotti che vengono oggi rilasciati sul mercato da Oban, dove accanto a due diversi invecchiamenti, il 18 Years Old e il 14 Years Old, troviamo anche il “Little Bay” e il “Distiller’s Edition”. Quest’ultima è senza dubbio la bottiglia più sfiziosa dell’intera gamma, poiché il Single Malt Whisky viene dapprima fatto maturare in legno di rovere per 14 anni, per poi terminare l’affinamento in botti precedentemente colmi di Sherry.
La distilleria di Highland Park, la più settentrionale di Scozia e tra le più remote al mondo,
Sull’arcipelago, a causa dell’esposizione a forti raffiche di vento e all’interazione con il sale marino, la presenza di alberi è pressochè nulla. Crescono solo orzo ed erica selvatica: due elementi essenziali per la produzione di questo single malt.
Le isole erano sommerse dai mari nelle precedenti ere geologiche, ne consegue che la torba, nei suoi strati più antichi, presenti note salmastre e sviluppi aromi diversi dalle torbe delle altre regioni scozzesi.
Il processo di maltazione a mano viene operato tradizionalmente su pavimenti di pietra e per l’essiccazione si utilizza la torba locale, dalla vicina Hobbister Moore, mista all’erica selvatica.
La distillazione si esegue per mezzo di due pot still in rame. Per tutta la durata dell’invecchiamento, da 12 a 40 anni, il distillato riposa in botti di rovere spagnolo ex-sherry oloroso.
Highland park
TALISKER
Arran
GLASGOW 1770
Balblair
Dalmore
Glendronach
GLENGOYNE
OBAN
BALLECHIN
BALBAIR
GLENCADAM
Nell’ordinamento irlandese, la definizione legale di “Irish Whiskey” è contenuta nell’Irish Whiskey Act del 1980, secondo il quale detto distillato:
Situato a sud di Belfast ,Hinch Distillery incorpora molti elementi unici che convalidano le proprie credenziali "artigianali" e si posiziona anche come innovatore chiave nella categoria del whisky irlandese.
Situata nel cuore di Dublino Teeling Whisky è dedicato a portare sapori nuovi e innovativi, al Whisky irlandese. Ispirato da tecniche tradizionali e non convenzionali di distillazione e maturazione
HINCH
West Cork
TEELING
HYDE
Glendalough
THE QUIET MAN
BARR AN UISCE
Cercare il segreto del successo di questo whisky significa immergersi nelle particolarità della terra e della cultura giapponese. A determinare la qualità del whisky made in Japan sono infatti la purezza dei corsi d’acqua e il clima nettamente distinto nelle quattro stagioni, che consente al whisky messo a invecchiare di arricchirsi ulteriormente.
Sbagliato pensare siano whisky con meno personalità o definirli una copia dei whisky scozzesi ai quali, comunque, continuano a ispirarsi. L’utilizzo in alcuni casi del prezioso legno locale, il mizunara, una quercia di origine mongolica, per costruire le botti, dona un profilo aromatico del tutto originale che può ricordare l’incenso o il legno di sandalo.
A tutto ciò, vanno aggiunti l’amore per i dettagli e una produzione che, ancora oggi, è artigianale ed estremamente curata.
Dal 1984, nella città di Akashi , Eigashima, è diventata una delle più importanti distillerie giapponesi che produce Whisky di malto.. Fino al 2007 la distilleria ha prodotto solo ed esclusivamente Blended Whisky, ai quali si sono recentemente aggiunti anche alcuni Single Malt Whisky.
Attualmente la distilleria Nikka è ampiamente riconosciuta come una delle migliori distillerie produttrici di Whisky non solo del Giappone, ma di tutto il mondo.
Con una gamma di distillati in grado di assecondare alla perfezione tutti i gusti dei più intransigenti amanti della categoria, quelli targati “Nikka” sono alcuni tra i migliori Whisky che attualmente il mercato sia in grado di offrire.
Nikka
NOBUSHI
Kurayoshi
The tottori
KAIKYŌ
TENJAKU
AKASHI
YUSHAN TAIWAN
Tokinoka
Kensei
Shinshu Mars
Kavalan
Qui il gioco si fa interessante, il discendente americano del whisky si è adattato ad un territorio nuovo, scoprendo nuovi stili e sapori.
La lista è lunga: Bourbon whiskey, rye whisky e wheat, poi abbiamo il Corn e lo Straight, che si applica a tutti i precedenti.
E questi sono i principali, che a loro volta assumono nomi e volti diversi in base allo stato di produzione, di cui citiamo i due principali: Kentucky e Tennessee. A dire il vero il Tennessee whiskey è uno straight bourbon, ma per legge non può essere chiamato in questo modo, per via della filtrazione finale.
Bourbon whiskey. Per essere chiamato tale deve essere fatto negli Stati Uniti d’America, con il 51% di mais, e poi essere invecchiato in botti di quercia americana carbonizzata. Attenzione i profumi e i sapori sono affumicati, ma non torbati. Il gusto del bourbon è sontuoso, caramellato, speziatissimo, con tracce smoky, burroso, maturo e una buona morbidezzaUna volta usata la botte deve essere scartata:, si possono usare solo botti nuove, per la gioia dei produttori di Scotch, che le comprano per fare affinare il loro whisky!
Le regole sono le stesse anche per il rye whisky: 51% di segale, invecchiamento di botti di quercia americana carbonizzata. Il gusto del rye è molto più austero, meno abboccato, con note speziate, pungenti di oliva e menta al limite dell’amaro .
Come detto è un bourbon tecnicamente parlando, tuttavia la filtrazione finale in carboni di acero lo rende particolare e ancora più stilizzato volendo. Il sapore è quello di un bourbon. La filtrazione sui carboni non è che sia una novità è già usata da secoli anche per la vodka, ma in questo caso rende il prodotto più carico di sapori affumicati. I più famosi sono il vecchio Jack Daniels e il delizioso George Dickel whisky.
Questo bourbon trova le sue origini nella distilleria “Heaven Hill” che preserva le tradizioni produttive del reverendo Elijah Craig, considerato il primo distillatore ad invecchiare il suo whisky in botti di rovere carbonizzato.
Heaven Hill Distillery è l’unico grande produttore di tutti gli stili di whiskey americano; è inoltre il secondo maggior proprietario di botti per invecchiamento di bourbon. Nel 2016 ha ricevuto il premio di «Distilleria dell’anno».
Larceny Kentucky Straight Bourbon trae le sue origini dalla storia di John E. Fitzgerald e dal marchio Old Fitzgerald. Nonostante la storia secolare di Old Fitzgerald raccontasse del famoso distillatore di nome John, si trattava in realtà un agente del tesoro che era solito rubare dai barili ciò che avrebbe dovuto sorvegliare.
Platte Valley Corn Whiskey
Buffalo
eagle rare bourbon
PIKE CREEK
Fire Water Bourbon Kentucky Straight
Evan Williams
Elijah Craig
Larceny
Mellow Corn
Rittenhouse Rye
PIKESVILLE
BALCONES TEXAS
YELLOWSTONE
REBEL YELL
EVERCLEAR
High West Distillery
Catskill Distilling Company
Black Velvet
Sierra Norte
Ole Smoky
Gli imbottigliatori indipendenti (Indipendent Bottlers) hanno un ruolo importante nel mondo del whisky. Spesso introducono serie particolari di bottiglie o di distillerie che solitamente dedicano la loro produzione solo al blending.
Non sono altro che persone che hanno unito lavoro e passione, selezionando barili di varia provenienza per poterle imbottigliare sotto il loro nome, dando così un’impronta personale sulla selezione.
Un ruolo importantissimo di questi è che hanno portato alla luce distillerie che in passato venivano utilizzate solo per miscele (Blend), regalando graditissime sorprese e lanciando la tendenza del Single Cask.
La Signatory Vintage è stata fondata da Andrew Symington nel 1988 con l’acquisto di un Cask venduto poi in Giappone. In seguito ha sviluppato il suo business sia sul mercato inglese che nel resto del mondo diventando il leader dei selezionatori dei grandi Single Malts. Dal primo anno di attività è distribuito in Italia dalla nostra società. Nel 2002 e nel 2003 ha ricevuto il prestigioso premio di “Best indipendent Bottler” da The Whisky Magazine. La gamma di selezioni è cresciuta nel tempo e Andrew si è specializzato nell’imbottigliamento di Single Cask a 43%, 46% o Cask Strength. Le recenti aste di suoi prodotti hanno rilevato un significativo apprezzamento del valore che riflette un costante aumento dell’interesse nei rari Single Malts.
Dal 1992 Wilson&Morgan firma i migliori single malt scozzesi.
Un minuzioso lavoro di ricerca e selezione per offrire ad un pubblico di intenditori, whisky dal carattere distintivo ricco di personalità e un gusto “artigianale” tipicamente scozzese.
Un assortimento di whisky, frutto dell’abilità di saper scegliere fra differenti distillerie il single malt da imbottigliare nel momento più intenso della sua maturazione.
Wilson & Morgan Limited
Douglas Laing & co
Signatory
Douglas Mc Gibbon
Ian Macleod
GORDON & MACPHAIL
Duncan Taylor
Compass Box
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